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Attico 49×6 assume, attraverso la sua nuova architettura, una dimensione onirica. La maggior parte degli elementi tipologici sono ripensati radicalmente, come la trasformazione di una scultura di Eduardo Chillida che, attraverso i suoi vuoti, ridefinisce gli spazi. C’è poi una contaminazione funzionale nata dalla sfida lanciata dai committenti: un attico trilocale da 49 mq netti avrebbe dovuto contenere oltre alla zona giorno anche sei posti letto e due bagni. I criteri progettuali di un’ ordinaria abitazione non avrebbero risolto in maniera adeguata il problema. Il passo successivo è stato proprio quello di immaginare l’attico come un’ imbarcazione,  il cui confine interno-esterno è labile e dove il grande terrazzo perimetrale entra a far parte della vita quotidiana e degli spostamenti come il deck di un imbarcazione.